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Finanza di progetto
Claudio Fava:
Dopo la "legge obiettivo"
le infrastrutture?

fava

Claudio Fava,
vicepresidente del C. F. A. Group

n biglietto per attraversare il Ponte sullo Stretto di Messina costerà 14,95 euro; di essi, 3,45 pari al 20 per cento andranno al gestore; 11,5 a compensare l'investimento. Si venderanno 39 milioni di biglietti l'anno, il costo di costruzione ammonterà a 4 miliardi 500 milioni di euro, la manutenzione a 225 milioni di euro l'anno e ad altrettanti l'ammortamento del capitale, in totale 450 milioni l'anno.

La durata della concessione sarà ventennale. Questi sono i costi secondo uno studio dello scorso giugno del C. F. A. Group ltd. Alla luce di questi dati, si farà o no il Ponte sullo Stretto? Risponde in questa intervista Claudio F. Fava, vicepresidente della merchant bank C. F. A. Group Ltd di Londra ed esperto di project financing, ovvero di finanza di progetto, ingegnosa formula che vede il coinvolgimento di capitali privati nella realizzazione di opere pubbliche.

Domanda. Ponte sì, ponte no: in un recente libro sulla finanza di progetto lei ha descritto il cambiamento delle regole del gioco in atto nel mondo delle grandi infrastrutture. Come incide quanto ha affermato sulla più importante opera del Mediterraneo?

Risposta. Lei ha toccato due tasti molto indicativi, cambiamento e Mediterraneo. Cambiamento è sinonimo di progresso in un Paese che fortunatamente partecipa con i G8 ai destini del mondo; e certamente l'antico desiderio di unire la Sicilia all'Europa, perché di ciò si tratta, è un significativo cambiamento su come usare la tecnologia. Ma a questo proposito, dopo l'11 settembre 2001 è anche necessario un maggiore coordinamento dei controlli contro gli atti terroristici ai fini della sicurezza assoluta. Indubbiamente l'Enav e i Ministeri della Protezione Civile e della Difesa sono chiamati a dar vita in concreto non ad un'Autorità, ma ad una unità operativa la cui competenza decisionale in materia di sicurezza a mio avviso dovrebbe essere affidata all'Esercito. è troppo evidente che il Ponte sullo Stretto, al di là di qualsiasi contributo che la sua realizzazione potrà dare al progresso dell'Italia in Europa, è un importante obiettivo per i terroristi.

D. E questo che cosa comporterà?

R. I soggetti che dovranno assistere finanziariamente e per un lungo periodo di tempo la società concessionaria della gestione, chiederanno, per la prima volta nel mondo, una copertura allo Stato che beneficerà dell'opera. Questo per garantire al consorzio di imprese impegnate nella costruzione le risorse finanziarie necessarie per realizzare l'opera, d'accordo con il sistema assicurativo internazionale. Ma è anche necessario che il mondo occidentale non abbia paura, che cerchi di protendere di più l'Europa verso il centro del Mediterraneo, verso culture che è giusto avvicinare, e che è un errore respingere.

D. L'intreccio della finanza di progetto con le infrastrutture può incidere sulle strategie della politica?

R. Perché no? La finanza di progetto è uno strumento di lavoro che, se usato bene, produce grandi vantaggi, altrimenti è l'anticamera di grandi fallimenti. Nessuno ha la sfera di cristallo per indovinare il futuro ma, se analizziamo bene, la stessa divisione di parte del patrimonio dello Stato in due società come Patrimonio dello Stato spa e Infrastrutture spa non è solo un tentativo di maquillage di bilancio, ma una tattica operativa per ridurre il rapporto tra debito pubblico e prodotto interno, oggi del 109 per cento. L'Italia ha tante risorse ma necessita di altre per mantenere il livello di benessere generale. La prima domanda è questa: ha una legislazione stabile? La risposta è sì, ed essendo in democrazia, rimane sì anche con l'eventuale alternanza di coalizioni al Governo. L'Italia può garantire i prestiti internazionali? E chi ha più patrimonio del nostro Paese nel mondo? Per storia, arte, cultura e politica centralista, l'Italia è ricca anche se di beni non monetizzabili, ma che possono produrre reddito. Il trasferimento della liquidità della Cassa Depositi e Prestiti alla Infrastrutture spa, governata da un timoniere come Andrea Monorchio, può quadruplicare le opere da realizzare con il sistema della finanza di progetto, accelerando lo sviluppo. Senza la Infrastrutture spa non avrebbe potuto cominciare ad operare la Società del Ponte sullo Stretto presieduta dal senatore Giuseppe Zamberletti, così velocemente e in italiano.

D. Che cosa significa "operare in italiano"?

R. In attesa della vendita di quote della società, il mondo finanziario internazionale ha un proprio linguaggio, delicato ma realista. E' proprio la Infrastrutture spa che potrà tradurre le varie esigenze, ancorché ciclopiche come quelle del Ponte o complesse come le nuove infrastrutture dei Valichi del Nord-Est, in piani comprensibili o quantomeno valutabili per il salotto buono della finanza mondiale.

D. Perché si sta sviluppando questa tecnica nel mondo?

R. Questa tecnica esiste da moltissimi anni. La novità non è un regalo di qualche benefattore, ma è data dal fatto che il mondo creditizio, specie quello italiano, ha spremuto tutto ciò che ha potuto basandosi sui patrimoni più che sulla redditività. Il mondo finanziario ha capito che, piano piano, il vero fattore di ricchezza è dato dall'intelligenza di chi ha reso scientifica la capacità di produrre reddito costante o crescente nel tempo. Un nuovo rinascimento per i giovani intraprendenti, ma anche per le aziende di servizi con tradizione culturale aperta al mercato. Con la tecnica della finanza di progetto si diversifica anche il rischio: chi realizza, viene pagato da chi introita dalla gestione, con un giro di garanzie che solo apparentemente è inferiore, ma è meglio distribuito.

D. In un intervento nella Sala del Cenacolo alla Camera dei deputati, lei disse che alla fine il prezzo del transito sul Ponte dello Stretto sarebbe stato di 15 euro a veicolo. Come fa ad arrivare a questa conclusione?

R. Perché nei miei budgets non mi sono mai sbagliato tanto, forse sono fortunato. Le offrirò il primo biglietto di viaggio, così la verifica di quanto affermo non le costerà niente.

   
  Agosto 2002